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        Aprile 2006 :     Premio   virtuale  pendolino d'oro" di letteratura  digitale  ristretta.

Alcuni brani sono  elaborazioni, altri: pezzi originali.
Sono  riflessioni ad alta voce, racconti, dediche, blog,  chatterie, note  etc. etc......    

Clicca per conoscere i VINCITORI:

++  TERRIFIC  WRITER  AWARD 2006 "Pendolino d'oro"  (la  composizione piu' apprezzata )
++
Super HEOOS-STAT   friend  AWARD 2005               (la miglior  composizione  straniera )

# 1  ~   " C'è un momento ...."
(Composizione originale)
 
C’è un momento, nella vita di una coppia, in cui l’uomo diventa sordo.
Non è fantasia, credetemi. Avete mai notato quanti uomini con un udito poco sviluppato ci sono?
E le donne??? Le donne quasi tutte ci sentono. E parlano. E borbottano.
E gli uomini, intorno alla mezza età, diventano sordi.
Diventano sordi perché non hanno più voglia di star ad ascoltare i continui borbottii della moglie.
Perché non hanno più voglia di star ad ascoltare i litigi tra la moglie ed i figli.
Perché non hanno più voglia di sentire le continue richieste dei figli.

E poi diventano sordi davvero, tecnicamente sordi.
E’ un inconscio modo per difendersi, poveretti.
Poveretti???
Se un uomo di mezza età diventa sordo per non sentire la moglie, presumibilmente ha una moglie di mezza età (a meno che non sia Onassis o Tronchetti Provera).
E una donna di mezza età è vero che borbotta molto di più di quando aveva 30 anni, ma è pur vero che ha più bisogno di aiuti materiali e di parlare.
La moglie, la sera, comincia a parlare raccontando di quanto siano aumentati i prezzi al mercato.

Il marito l’ascolta, la guarda, annuisce e sorride. Non ha capito un accidenti ma per farla felice sorride. E la moglie, ancor più irritata, gli lancia il rotolo di domopak con il quale stava avvolgendo gli avanzi della cena.

La moglie, tagliando l’arrosto, si taglia di netto il polpastrello dell’indice della mano destra. Urla e chiede almeno un cerotto… ma il marito è sordo. Compare solo dopo che è accorso il portiere e la vicina del piano di sopra, per lamentarsi di quanta confusione c’è in casa sua!

Ma la cosa più tragica è quando il marito sordo scopre che il suo nuovo cellulare possiede un auricolare dal quale può sentire la radio.
Sintonizza il suo telefonino sulla sua stazione preferita, musica classica 24 ore su 24, e il sabato e la domenica lo vedi aggirarsi per casa con un filo che gli penzola dall’orecchio perché, a suo dire, quella stazione non si prende bene dalle 35 radio dislocate nell’appartamento, e, soprattutto, per non disturbare perché sa che non a tutti i membri della famiglia farebbe piacere quella musica.

E allora è davvero la fine!

Hai voglia ad urlare, chiamare, parlare. Lui ti guarda e ti dice, urlando perché ha un coso ficcato nell’unico orecchio che ancora ha un buon udito: “Ho indovinato! Questo è il terzo movimento per clavicembalo ben temperato di….” E non finisce la frase perché la moglie gira i tacchi e sbatte la porta andandosene. Gli stava dicendo che stasera usciva e non sapeva se sarebbe rientrata.




# 2 ~ " Quanto vale .....  "
(Elaborazione e  traduzione   da  un  testo  in francese - Non originale  ) 


In un negozio di animali una mattina  apparve un  cartello: Vendesi  cuccioli  dalmata !

Un  bambino che sostava spesso davanti alla vetrina del negozio, 
vide l'annuncio. Entro' e resto' a bocca aperta .... oh .... 
Una bellissima  cucciolata sommergeva la mamma dalmata, circondata dai vivacissimi birbanti. - 
- Posso averne uno.. .... A quanto li vende ???? - Chiese il bimbo - 
- A 50 euro!!! - Rispose il negoziante. 
Il piccolo fece qualche calcolo e disse :
- Io le darei  10 euro ora, mi prendo il cucciolo e il resto glielo pagherei mensilmente ... è  possibile ??? -
- Certamente - rispose il negoziante che vedeva spesso il bimbo   col naso incollato ai vetri del suo negozio di animali. - Scegline uno  - 

Il  negoziante per attirare l'attenzione dei cuccioli, batte' le mani e fece un  fischio. Subito la mamma dalmata si alzo' e si avvicino' al negoziante subissata   da una marea di cuccioli saltellanti ... Uno di questi cuccioli pero' ... si   alzo' fece qualche passo rotolo' e si fermo' indietro ad osservare i suoi   fratellini . 
Il bimbo osservo' la scena e chiese : 
- Cos'ha .. quello ..perche' si  è fermato ??? -
- Beh - disse il negoziante - è nato con una malformazione  all'anca ..non puo' correre !
- Ah ....Eccolo .. quello sara' il mio cucciolo. Compero quello - Decreto' il bimbo.
 - Ma no !! - commento' il negoziante - quello te lo regalo. Non potra' mai correre, ne' saltare .
 - No - disse il bimbo-  Vale esattamente quanto gli altri. Anche se non puo' correre.
Lo voglio pagare  come gli altri
E sollevo' leggermente i pantaloni mostrando al negoziante le grucce ad una gamba. 
-Se non corre , non fa nulla . Nemmeno io posso correre. Ma valgo quanto gli altri.  E poi, lui avra' bisogno di qualcuno che, quando si ferma,  capisca la fatica di  stare al passo con gli altri !
Il negoziante ne fu colpito. Prese in braccio il piccolo cucciolo e lo porse al bimbo. 
- Eccolo. E' tuo. Come lo chiamerai ??? - 
Il bimbo senti' tra le sua braccia quel fragile, morbido tenero cucciolo che d'ora in poi sarebbe dipeso da lui. Lo porse alla mamma dalmata, per un'ultima leccatina. 
Poi pago' la sua prima rata .... e se  ando' stringendo il nuovo amico ....gia' complici e amici ... felici, pronti a  iniziare un nuovo cammino , insieme. Aiutandosi!


# 3 ~ " Chat .. in Heoos  sull'Africa   & altro .."
(composizione originale)

Tesoro e tu pensi che con tutti i "colori" che se ne vedono in Africa, ci sia da preoccuparsi   del colore  dei cerotti  usati dagli Africani?
Tesoro e tu pensi che i negri siano solo i poveri africani? I negri americani, (americani appunto! quindi "negri" per modo di dire! ma vieni in Africa tesoro qui nn ci sono ex-schiavi, ma schiavi veri, schiavizzati da un sistema che noi occidentali manteniamo in vita per il nostro benessere...) alcuni anche ricchi, non li conosci (nn ho scelto di venire in Africa per occuparmi dei ricchi! loro si sanno occupare dei loro cerotti da soli!) ? 
Ce ne sono anche sparsi per il mondo che svolgono libere professioni tipo Medico, Avvocato, Ingegnere... non si tagliano mai (e chiedilo a loro nn a me! eppoi quelli lì tesoro nn si tagliano proprio mai! e se cadono cadono sempre in piedi e se muoiono gli fanno un funerale di stato! mica questi che li buttano nelle fosse comuni,) ?
E io che sto qui a risponderti... 

Già anche io, giusto perchè sto prendendo il primo caffè e la prima sigaretta della mattina... eppoi io notoriamente rispondo sempre (anch'io come vedi, la frase aveva un senso ironico autocontradditorio) .

domanda offensiva? Ma cara, è una domanda offensiva per te! nn per gli africani: rivela il tuo livello di sensibilità... E il tuo livello di ironia e giocosità e intolleranza (meglio intolleranti che essere tolleranti sulla pelle di altri!) , invece, rivela la tua risposta. Comunque... nn ti preoccupare sono abituato a sentire di peggio!!! Oh anche io sono abituata a sentire risposte di tuberi peggiori... tranqui! (idem...) 

Per flash te l'avevo già spiegato io ho flash e si legge su IE, ecc ecc le spiegazioni che mi avevi dato (livello di sicurezza ecc ecc) precedentemente erano (ancora una volta? ihihihih)... fuori luogo? Ah ecco perchè non hai mai risposto agli aiuti che abbiamo cercato di darti, perchè secondo te erano fuori luogo. Allora che li chiedi a fare? (pensavo che dessero aiuto a un "mio" bisogno reale, nn a uno immaginario, bastava leggere le mie precise risposte! ma evidentemente mi "sorvolavi") Strano però che con gli stessi aiuti fuori luogo noi vediamo tutto e tu no... avrai un pc fuori luogo (ma ti immaginiiiii! cosa si è capace di dire pur di darsi ragione! ps: il mio computer mi incarica di dirti che fuori luogo sarà il tuo! [ndr: il redattore della presente email dichiara nnn essere responsabile di ciò che dice il suo computer] .


A proposito io uso esclusivamente microsoft outlook 2003! leggo gli script e java anche scrippy ecc ma nn flash (direttamente intendo, indirettamente sì: recupero il file swf e lo apro con IE e "ti" vedo (cfr allegato!) Magari potevi dirlo quando te l'hanno chiesto (ed è quello che ho sempre fatto! rileggiti: nn scaricare su altri responsabilità che sono tue) .
ps: io nn me ne sono mai andato, nn so come mai ma di colpo nn ero più in lista...
p.s.: neppure io, forse di colpo non eri più in lista perchè come ti è stato più volte detto chi rimane in finestra heoos per più di una settimana viene automaticamente cancellato, (e come tu stesso hai constatato con le mie email nn era proprio il mio caso) ma forse tu hai ritenuto che questo messaggio era fuori luogo e non l'hai preso in considerazione (parli di te? "prendere in considerazione" è il mio "mestiere"!) .

Buona domenica anche a te, che attende di leggerti (eccoti accontentata) un po' più rilassato (cool! cherie!) e con la voglia di giocare che tutti in heoos abbiamo (voglia di giocare? sul net? preferisco il "gioco" reale al virtuale! il net per me è possibilità di scambi, aiuti, lavoro, il gioco informatico mi annoia)

Grazie della chiaccherata 

ps: e nn difendere tesi alle quali tu stessa nn credi, sono convinta che sei (siamo?) migliore di quanto questa email faccia credere [che poi gli altri si "scandalizzano"]... bello il tuo sito, ciao, ti voglio bene (nonostante tutto... ah!ah!ah!) 

 
# 4 ~  " Un canto ad Heoos  "
(Testo di un Heoosiano non di  madrelingua italiana  - Composizione    originale )  


Heoos  : virtuale città in cui regna l'amore.
Le fantasie, la gioia dei sogni! 
Che appare come strana chimera,
un raggio di sole in questo mare in tempesta,
un trillo di dignità tra i crepiti forti.
Le menti pulite d'un punto remoto.
Eppure c'è ancora qualcuno che non crede
che possa essere posibile,
che sensa sandali e con i piedi nudi
senza riaffondersi nel fango e nel ghiaccio
poi navegare per dare un esempio
al di là dai monti e dai prati,
un ramo di fiori gialle.
una mano sincera che s'apre lontano.
Un essempio nel mondo che langue,
che forse, che forse
fiorisce co un sorriso tra li impianti,
di questo digitale mondo.

 
# 5 ~  "  Il fiore   "
(composizione originale)


Continuava a cadere. Quel maledetto libro. Continuava a cadere per terra scivolando dalla sua custodia, e lei doveva chinarsi a raccoglierlo, imbarazzata di nuovo per il gesto goffo. E poi tornava a guardarlo negli occhi. Quelli occhi verdi che tanto aveva sognato, e che ora erano davanti a lei, fissi nei suoi, mentre lui parlava, parlava… 

Era davvero strana e assurda quella situazione. 

Aveva sognato per tanti anni di sentirsi fare un discorso così, di sentirgli dire quelle parole, ma adesso che accadeva era troppo tardi, e continuava a guardarlo sorridendo, ma senza dire una parola. Lo osservava come si osserva lo schermo del cinema, qualcosa di bello, di favoleggiato, ma che resta estraneo alla propria vita, distante.

E pensare che invece doveva dargli un’impressione completamente diversa. Doveva sembrargli emozionata, imbarazzata: tutta colpa di quel libro che continuava a cadere suo malgrado. 

Sicuramente la guardava con tenerezza proprio perché dava l’impressione di essere emozionata. Doveva essere così.

E il cuore? Si fermò a sentire la voce del suo cuore: batteva forte, è vero, ma se ne stava al suo posto, non lo sentiva scoppiare, né salire verso la gola… no, non era più amore, non lo era più ormai da tanto tempo.

Così ringraziò il cielo per quella serata così diversa, decisa a non lasciarle prendere della sua vita niente più che qualche minuto, non più. Non era più amore e non doveva pensarci più.

L’aria era calda e piacevole, il cielo stellato invitava a restare, ma qualcosa la rendeva impaziente di andarsene. Forse la stessa cosa che la faceva restare. 

Alla fine di quel lungo discorso senza senso, salì in auto e appoggiò il libro sul sedile accanto, gli diede un’occhiata distratta chiedendosi di nuovo per quale strano motivo avesse dovuto cadere a terra tante volte. 

Vide qualcosa sul sedile. Qualcosa che usciva dalle pagine, forse smosso dalle ripetute cadute.

Un fiore, seccato due giorni prima tra quelle pagine.

Allora, da sola seduta nella sua auto, rivide davanti a sé altri due occhi, quelli che le avevano timidamente regalato quel fiore. E capì.

Sorrise al passato e s’incamminò verso il futuro.

 

# 6 ~ "La disfida della ciarpa "
( Racconto  originale di un Heoosiano su   una festa tradizionale  dell'isola d'Elba )


Correva l'anno 1534, le coste dell'Elba erano razziate dal pirata Barbarossa e dai suoi saraceni, ma poco importava a due giovani innamorati come Lorenzo e Maria.

Il loro amore, ostacolato dalla ricca famiglia di lui a causa della povertà di quella di Maria, era troppo grande, e dal mare traeva la sua forza.
I loro sguardi si erano incrociati per la prima volta sulla spiaggia battuta dai marosi, mentre Lorenzo tentava di mettere al riparo le imbarcazioni dei pescatori. Da allora quella spiaggia divenne il loro rifugio segreto, il luogo dove scambiarsi tenerezze e promesse d'amore. Proprio li decise di chiederla in moglie. Quel pomeriggio, era il 14 luglio, Lorenzo giunse in anticipo sulla spiaggia, Maria dall'alto del sentiero vagò con lo sguardo alla ricerca dell'amato, ma vide una ciurmaglia di uomini sbarcati da una scialuppa. Impotente assistette alla lotta furibonda che si accese; Lorenzo si batté con onore, ma stremato, fu fatto prigioniero. Maria corse verso la spiaggia in tempo per vedere la nave corsara allontanarsi dopo aver scaraventato in mare un corpo agonizzante. Riconoscendo in quel corpo il suo amato, Maria si lasciò cadere in mare, in un ultimo disperato impeto d'amore.

Fu ritrovato solo il suo scialle impigliato su uno scoglio che da allora venne chiamato "Ciarpa"


La Tradizionale fiaccolata dell'Innamorata si fa risalire alla seconda metà del XVII secolo. Il promotore fu Domingo Cardenas, nobile spagnolo che, diseredato dal padre e costretto all'esilio, si stabilì nella terra dell'Innamorata.


Una sera di Luglio il nobiluomo credette di aver visto Maria: un'ombra leggiadra e soave si stagliava contro l'orizzonte illuminata da una miriade di luci; alla mente di Domingo tornarono i racconti dei pescatori. Sconvolto per la visione, Domingo promise a se stesso che, negli anni a venire, per permettere a Maria di ritrovare il suo Lorenzo, avrebbe acceso mille torce illuminando a giorno la spiaggia che fu ribattezzata la "Spiaggia dell’ Innamorata"; inoltre, per assicurare la continuità della festa, decise di apporre al suo testamento una clausola, che si sarebbe tramandata di padre in figlio, con la quale i suoi discendenti avrebbero mantenuto in vita la tradizione dell'Innamorata, e cosi fu...

Cosi ogni anno   a Luglio  ,  Le imbarcazioni attraversano i golfi di Morcone e Pareti per giungere all'Innamorata, davanti allo scoglio della Ciarpa, dove i timonieri si gettano in acqua per prendere lo scialle che Maria buttandosi, ha lasciato impigliato nella scogliera.

Nel frattempo i rappresentanti di Don Domingo Cardenas e Isabell Martorell, insieme ai pescatori e alle fanciulle scelte dai quattro rioni, attendono il vincitore che, dopo aver percorso a nuoto il tratto di mare che lo separa dalla spiaggia, porge la Ciarpa al pescatore anziano del proprio rione, il quale la consegna nelle mani di Don Cardenas.

Questi cingerà con lo scialle le spalle della ragazza scelta dai vincitori, proclamando così la Maria dell'anno successivo
Sarà lei a conservare lo scialle e, come vuole la tradizione, a trovare l'amore.

 

 

# 7 ~ " Partire senza ..valigie..."
( composizione originale)
 
Anche lui è partito senza salutare : Sergio Endrigo.

Ad un certo punto della vita, iniziano gli addii ... magari ..prima i nonni ..... qualche zio .... i genitori .... qualche conoscente ...poi .. gli amici ... 

E ci si comincia a preoccupare quando gli addii.... si fanno sempre piu' frequenti tra persone della tua " generazione" e dintorni. 

Ma come ..è gia' ora di partire ??

Ho ancora un sacco di cose da fare ...non ho fatto le valigie ..Non ho ancora stracciato ..quelle lettere ..... Si ..dovevo farlo ma poi .... E mai e poi mai ... vorrei che altri le leggessero .... E quel progetto ......Accidenti ....ma non è possibile !!

E' gia' cosi' tardi !!! 


# 8 ~  "  Il padrone  della notte "
( racconto originale)
 
Nella hall dell'albergo, c'era la confusione dei giorni del calcio mercato, ma Alberto non si lasciava distrarre e col PC sulle ginocchia , scriveva rapidamente il suo pezzo.
Cecilia  guardo' l'orologio si informo' alla reception sul numero di stanza del GRANDE GIOCATORE che avrebbe intervistato di li a poco. Mostrate le sue credenziali le comunicarono :  Suite 113. 
 
Si  sedette e guardandosi  intorno vide parecchi volti noti, star della TV  ..... e aitanti calciatori , radunati per la grande occasione .  Tutti abbronzatissimi  . Di Veline .... non c'era traccia . Bah .... forse l'orario non era adatto ....  
Alla sua destra Alberto, continuava a scrivere. Cecilia butto' un occhio sul PC e vide aperta la pagina delle bozze dell 'ECO DI BRESCIA'  un giornale sportivo Bresciano.
 
Sentendosi osservato, Alberto,  alzo' gli occhi e sorrise a Cecilia : "  Sei una collega ??? "  l'apostrofo ' - " Bah ....penso di si' .. " - rispose Cecilia alzandosi . E spari' per l'intervista.
 
Dopo 40 minuti, raggiante,  ridiscese nell'atrio e decise che si meritava un premio. Non stava piu' nella pelle. La sua prima intervista al GRANDE CALCIATORE era andata   benissimo.  Il capo le aveva promesso una pagina nella rubrica settimanale dedicata ai personaggi del momento. Aveva registrato tutto e fatto qualche foto. Il GRANDE CALCIATORE era stato  collaborativo e carinissimo....mhhh.... !!! 
 
Al bar si ritrovo' accanto  ad Alberto. Era cosi' eccitata che non vedeva l'ora di raccontare tutto ....a qualcuno .... 
 
- Cosa festeggi ?? - le chiese Alberto - 
-La mia prima intervista al GRANDE CALCIATORE !! -  
 
Brindisi e  chiacchere ..
- Per chi  lavori ?? Io sono Alberto e tu  ??? - 
Si presentarono. Alberto si ritrovo' travolto dall'entusiasmante reportage di Cecilia. Sorrideva , annuiva. 
Osservava divertito  la giovane . Era bella ed elegante. I capelli raccolti, sobria ma femminile.
Alberto , con un gesto studiato si tolse gli occhiali . Biondino ,capelli arruffati. Occhi azzurri .  Non parlava ... o forse non poteva piazzare alcun commento ..in quel fiume di parole di Cecilia !!! 
 
Si scambiarono i numeri del cellulare , si salutarono. Cecilia doveva rientrare al CORRIERONE. Alberto sarebbe rimasto nell'Albergo per qualche giorno.
 
Cecilia era euforica. Sara' stato  il soft drink allo champagne che le faceva scorrere il sangue a MACH 4 ??? Mah .... 
Sorrideva tra se' e se' distratta dai suoi pensieri ....faceva soste esagerate ai semafori . Gli impazienti automobilisti la sollecitavano con strombazzamenti continui. Di solito rispondeva con una marea di improperi, gestacci etc.... ma ....quella sera li ignoro'. Arrivo' in Sede, lascio' tutti gli attrezzi e torno' a casa. Stanchissima si sdraio' sul letto.
 
Verso le 2 di notte la sveglio' il trillo del cell .... rispose .... era Alberto. Una voce bellissima , le riempi' le orecchie , il cuore, il cervello ... restarono al telefono ore .... Non aveva piu' sonno, non sentiva piu' la stanchezza . Ascoltava , lasciandosi sedurre dalla voce, ne assaporava le pause , le confidenze , il respiro. 
 
Alberto era un affabulatore. La  sua voce dal bellissimo timbro caldo e senza inflessioni era   seduttiva.  E lui ci marciava alla grandissima.  Triestino di nascita . Da anni viveva a  Brescia  ..ma il suo cuore era rimasto  tra l'Istria e il Carso.

Cecilia , era stagista al CORRIERONE dove disponeva di ottime  referenze e conoscenze eccellenti.   Si muoveva senza complessi nell'ambiente della redazione, tra spocchiosi galoppini e firme prestigiose.
 
Alberto non aveva mai citato un nome eccellente , le raccontava dell'Istria ,  della vita , della musica, della poesia, di se' , di emozioni !!!!!  Ad un certo punto si accorse che erano ormai le cinque del mattino. Scusandosi  si congedo' ..dopo mille ....addii ...e ripensamenti .... " metti giu' tu " - " no dai .... chiudi tu " - etc. etc.

Cecilia  chiuse gli occhi e nel  sonno  rivisse le parole  , i  suoni e i silenzi di quella magica inaspettata  notte ! La prima di molte notti ....di confidenze, di pause preziose, di allegria e di tristezze . Di ricordi, di felicita'  e gioco.
Si  ritrovo' cosi' ad attendere  ogni notte un'appuntamento mai dato , per rivivere la stessa malia che puntualmente si ripeteva, mai uguale ,  ma sempre avvolgente .
 
Lui, restava inavvicinabile. Irrintracciabile. Al suo cell rispondeva perennemente la segreteria, in redazione , tutto era fltrato da un'addetto al centralino .  Non rispondeva ai messaggini.  
Lui era,  e voleva restare :  il  padrone della notte . 
 
Irritata decise di non rispondere mai piu' .... Ma quando il cell trillava nella notte non resisteva  al suo atteso richiamo  .... rispondeva  ....e  l'affabulazione aveva inizio.

Poi ... un bel giorno ......piu' nulla .. La voce spari' com'era venuta. Il cell di ALBERTO aveva sempre la segreteria telefonica inserita. E Cecilia comincio' a sentire quella voce ..intorno a lei .... Ma ogni volta che le pareva ....di udirla ....veniva smentita da facce volgari, da accenti insopportabili . 

Le succedeva di essere svegliata nel cuore della notte  dal trillo del cell ... ma nessuna chiamata era stata fatta .... era solo un sogno . Le  magie irripetibili , del Padrone della Notte erano dissolte .....
 
Cecilia se ne dispiacque per un po' di tempo , poi conveni' che aveva un sacco di ore di sonno arretrate  , spense il cell e si addormento' .

 


# 9  ~  " Un' estate particolare  " 
(originale)


Questa mia estate è stata davvero particolare.
Prima due settimane di campeggio con la mia fraternità, poi una settimana nel bagno di folla di Colonia...
Una estate dedicata alla "ricerca", di me stessa e della mia strada...

Ho ritrovato il sapore dello stare insieme, il gusto della preghiera... il senso delle cose semplici vissute fino in fondo.
Però nel frattempo la vita non resta ferma, accadono lo stesso delle cose, le situazioni si evolvono... e adesso mi sento strana. Come stordita.
Mi sento come se il mio tempo scorresse ad un ritmo diverso rispetto a quello delle persone che ho lasciato a Siena... insomma...per ora mi sento come un'estranea.
Ho bisogno di tempo, per rimettere in fila un vocabolario emotivo: amore, amicizia, progetti...
Vi dirò... in certi momenti mi viene quasi da piangere, come se avessi perduto un equilibrio acquisito.
Ma so benissimo che quell'equilibrio era fasullo, e quindi accetto questa prova, certa che porterà da qualche parte, anche se adesso fa un po' male.

Insomma...come prima, non so ancora cosa fare della mia vita. E mentre prima avevo un senso di attesa tranquilla, ora sono piena di ansia, perché "ho visto" qualcosa... passerà, spero.